Letterato italiano. Nel 1746
entrò nell'ordine dei Gesuiti e trascorse quindi diversi anni nel
collegio Brera a Milano, dove fu insegnante di Retorica e bibliotecario. Nel
1770 Francesco III duca di Modena lo volle come prefetto della biblioteca
Estense, incarico già ricoperto da L.A. Muratori. Grazie anche alle
abbondanti fonti di cui poté disporre,
T. compilò numerose
opere di erudizione, come la
Biblioteca modenese (1781-86), la
Storia
dell'augusta abbazia di S. Silvestro di Nonantola (1784-89), le
Memorie
storiche modenesi (1793-95), il
Dizionario topografico-storico degli
Stati estensi (postumo, 1824-25). L'opera più importante di
T.
rimane tuttavia la
Storia della letteratura italiana (1772-82), vasta
opera di erudizione e consultazione costruita secondo il concetto di letteratura
del tempo, che comprendeva, oltre gli scritti di poeti e letterati, anche quelli
di medici, scienziati, ecc., e che si estendeva quindi a quello più
generico di cultura. Nei volumi della
Storia si trova una somma imponente
di preziose informazioni, mentre scarsi sono i giudizi critici ed estetici,
considerati all'epoca estranei o secondari in un'opera di storia letteraria. Dal
1773 al 1790 diresse il “Nuovo giornale de' letterati d'Italia”
(Bergamo 1731 - Modena 1794).